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giovedì 31 gennaio 2013

Puno: Isole Uros e Amantani

 

 
Visto che abbiamo tempo, decidiamo di fare una mini crociera fra le isolette davanti a Puno che sono famose per le loro bellezze naturali, ma anche per alcune loro caratteristiche che le rendono particolari se non uniche. Ci fermiamo subito alle Isole Uros, isole galleggianti costruite con la “totora” e sulla “totora”( canne galleggianti che crescono in abbondanza) dove gli abitanti vivono in modo molto spartano: 6 o 7 capanne rigorosamente costruite con la totora intorno ad uno spazio comune (il tutto in una superficie di 60/70 mq) senza acqua, né luce e con poche possibilità di accendere un fuoco perché la totora brucia facilmente. E così un'isoletta vicino all'altra formano una comunità con tradizioni ferree. Facciamo conoscenza con un gruppo di famiglie che abitano su una di queste isole e che ci accolgono con il sorriso, con alcuni canti e con i loro banchetti colmi di prodotti artigianali.
Dopo un'oretta ripartiamo per Amantani dove trascorreremo la notte presso una famiglia dell'isola. Esmralda, la figlia della padrona di casa ci riceve al porto e ci accompagna a casa dove Felicia ci attende con il pranzo. La casa è bella, la stanza è spaziosa e dalle finestre si vede il lago. Scopriamo subito che non c'è acqua e che tutto dipende dalle sorgenti o dalla pioggia …. Non c'è nemmeno la corrente. Ogni casa ha pannelli fotovoltaici per produrre quel minimo di elettricità sufficiente a non costringerli ad utilizzare le candele.
Nel pomeriggio i più arditi (Flavio compreso) vanno a visitare un tempio sulla sommità dell'isola a 4.180 m mentre i più pigri rimaniamo a fare il tifo per la squadra della nostra comunità che disputa un torneo di pallavolo. Assistiamo alla premiazione ufficiale e poi alle prove generali di alcuni gruppi che si preparano, anche qui, alla festa della Candelaria.
In serata, la comunità ha organizzato una festa in nostro onore. Le nostre padrone di casa ci prestano i loro costumi tradizionali, sono veramente belli, e ci spiegano che sia la camicetta che il mantello nero sono ricamati dagli uomini per le loro mogli e figlie, mentre le donne filano la lana e tessono i berretti per i loro uomini. Poi tutti insieme ci ritroviamo in una sala comunale a ballare al ritmo di una bella musica locale.











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