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mercoledì 25 luglio 2012

Osh

 La città ci appare subito molto trascurata e la guida non da molte indicazioni su cosa vedere quindi decidiamo di metterci in viaggio per la Cina già domani. Siamo ospiti della “Osh Guesthouse ”un ostello all’ultimo piano  di un edificio in stile sovietico e abbastanza fatiscente  che non offre solo l’alloggio, ma anche ogni tipo di consigli per viaggiatori.

Presto scopriamo che nonostante l’ apparenza inquietante  del posto, l’interno è tutt’altra cosa.  Daniyar , il resposabile, è  un ottimo organizzatore di trasferte per coloro che viaggiano zaino in spalla. Riesce a procurarci due posti in auto in partenza per Kashgar per le 4 del mattino del giorno dopo e ci consiglia di munirci di viveri perché il viaggio sarà  molto lungo. Sono già le 9 di sera. Meno male che troviamo un kiosko aperto e compriamo la nostra solita riserva di pane  ed acqua (non c’e molta altra scelta) e nulla più, certi di trovare qualcosa nelle vicinanze del confine.


Torniamo in camera che non è nella sede principale dell’ostello, ma in un appartamento spazioso e luminoso che condividiamo con una coppia, lui australiano e lei neozelandese . Facciamo quattro chiacchiere, ci scambiamo le nostre esperienze di viaggio – loro facevano il percorso inverso al nostro – e poi ci salutiamo.

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