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lunedì 30 luglio 2012

Kashgar: Alla scoperta della sua identità


Ci alziamo presto, anzi prestissimo perché con questa storia dell’ora locale e dell’ora di Pecchino ci fregano
sempre. Mi spiego meglio, in tutto il paese vige la stessa ora, l’ora della capitale, e quindi tutto ciò che è
ufficiale segue quell’ora lì (uffici, posta, treni…), mentre qui dove siamo noi, che siamo spostati di due fusi
orari a ovest rispetto alla capitale, la vita si svolge secondo il suo vero fuso orario, cioè con 2 ore in meno.
Lo so, è un vero caos… Ovviamente, la colazione è dalle 8 alle 10 (Beijing time) e quindi …. alle 6!

Il nostro albergo è in una zona frequentata prevalentemente dalla popolazione cinese e quindi decidiamo
di addentrarci nella citta vecchia di “proprietà” degli uiguri. Si, perché il fascino di questa città sta
proprio nel vedere come due etnie così diverse, con lingue e abitudini così diverse riescono a convivere
tranquillamente ( o per lo meno è la sensazione che si ha quando si passeggia per la città). Gli uiguri sono
una tipic a popolazione centroasiatica, rotondetti in viso e con la carnagione scura, molto estroversi e
gentili. Parlano una lingua che assomiglia al turco e che si scrive con i caratteri arabi e le donne, alcune
bellissime, portano il foulard sin da ragazzine ( fino ai 10/12 anni sono quasi rapate). I cinesi, che sono
arrivati qui negli anni 50 con l’arrivo della modernità sono ….cinesi, parlano cinese e scrivono cinese.
Questo fa si che ogni cosa venga scritta in due lingue: arabo e cinese, che all’occhio risulta molto variegato
e divertente, ma non permette di capire niente di ciò che c’è scritto.

Girovagando per la città vecchia incontriamo tanta gente: ognuno fa il proprio mestiere incurante dei
pochi turisti che si aggirano fotografando tutto. Ci fermiamo davanti ad un negozietto che vende un po’
di tutto perché vedo una collana che mi piace molto. Subito sbuca fuori un bel bimbetto di 10/12 anni
che si rivolge a noi in inglese! Quale sorpresa! Siamo stati lì a contrattare il prezzo della mia collana finchè
arriviamo ad un accordo che va bene a me e, soprattutto riempie di gioia lui, che non contento riesce
anche a vendere a Flavio un certo libretto antico con una copertina rossa…. Continuiamo il nostro giro che
è tanto piacevole da non accorgerci che il tempo passa. Abbiamo camminato per 4 ore! E siamo molto
soddisfatti.

26 agosto ore 20

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