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mercoledì 5 dicembre 2012

Manuela: Pensieri che mi vengono girando quà e là ...


Sapevo che arrivando in Australia il nostro viaggio avrebbe subito un cambio, ma non me lo immaginavo così radicale!
Intanto, mi dicevo, “meno male almeno qui capirò quando la gente parla”. Niente di più falso! Non capisco niente, devo farmi ripetere le cose un sacco di volte e spesso non ho la certezza di aver capito bene. Ma come parlano ‘sti australiani?
Mi dicevo anche, “basta riso! In Australia solo pane …” e allora non sapevo quanto questo sarebbe diventato vero. Dopo 5 mesi senza carboidrati, ora non facciamo altro che mangiare panini a mezzogiorno e pasta la sera: per fortuna che sia negli ostelli che nei campeggi ci sono delle belle cucine pulite e quindi abbiamo la possibilità di farci dei bei piatti di pasta visto che il resto è fuori dal nostro budget … In Asia ad ogni pasto avevamo il problema della scelta del bar o del ristorante, qui invece facciamo fatica ad entrare in un bar anche solo per un caffè: costa non meno di 3,50 dollari. Oggi, per la prima volta lo abbiamo bevuto seduti e lo abbiamo pagato … 5 dollari!
E l’alloggio … in Asia abbiamo sempre trovato sistemazioni dignitose, se non sempre carine e spendevamo massimo 10 dollari a testa. Qui andare in albergo è improponibile, gli ostelli sono carissimi e persino il campeggio è un attentato alle nostre finanze (30/40 dollari per notte)!
Altro cambio radicale: i trasporti. I treni e gli autobus sono pochi e molto cari, costano più degli aerei e se non fosse stato per quest’occasione (benedetta formula “relocation car”, che non abbiamo trovato in nessun altro posto) non so proprio come avremmo fatto per viaggiare via terra. E poi, non ci sono motorini!!!! Penso ai motorini cinesi, tutti rigorosamente elettrici, a tutti i motorini di HoChiMinh City o di Hanoi, con il loro strombazzare continuo o a quelli balinesi (ne avevamo uno anche noi) che erano il miglior mezzo per muoversi ... ma che costituivano un grosso rischio per pedoni, soprattutto per quelli più handicappati come me! Qui per strada ti muovi senza problemi, tutti rispettano le regole. Mancano anche del tutto le biciclette. E vero che le distanze sono enormi, e quindi è comprensibile.
Una nota dolente: il WiFi! In Asia c’era dappertutto, sempre gratis e sempre efficiente e questo ci ha permesso di mantenere sempre i contatti con casa, persino di leggere l’Adige tutti i giorni. In EastAustralia, chi l’ha visto? Quando c’è, è sempre a pagamento e spesso funziona proprio maluccio. Per fortuna, ci sono piazze e parchi in cui si riesce a scroccare un collegamento …. ma solo per fare le cose più urgenti.
Anche la gente che incontriamo è diversa, e questo è ovvio, soprattutto venendo dall’Indocina e dall’Indonesia. Mentre là ho sofferto molto questo “starmi sempre addosso”, questo voler vendermi qualcosa ad ogni costo, qui apprezzo la cordialità e la serenità con cui mi risponde la gente e ho l’impressione che siano tutti degli ardui difensori della privacy. Le loro belle cittadine con le loro belle case con i giardini ben curati e senza recinzioni, le loro strade e piazze pulite e lucidate e i bei colori che hanno intorno mi fanno pensare a gente felice. Purtroppo non siamo ancora riusciti a conoscere nessun australiano e quindi si tratta solo di sensazioni.
Insomma, mi vengono in mente due luoghi comuni “paese che vai, usanza che trovi”, ma anche “tutto il mondo è paese” e una conclusione, non sempre scontata: per viaggiare sono necessarie tolleranza, rispetto e flessibilità!
E Flavio aggiunge “mogli e buoi, dei paesi tuoi” e io … sto tranquilla!

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