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mercoledì 19 settembre 2012

Sapa - Dien Bien Phu (confine Laos)

 
Sotto una fitta pioggia partiamo per il Laos. Ennesima fregatura, l’autobus non è turistico come ci avevano promesso (abbiamo pagato 5 dollari in più) ed essendo già pieno quando saliamo, fatichiamo a trovare posti a sedere. La paura è quella di dover fare tutto il viaggio seduti su bassi sgabelli di plastica. Sì, perché qui, quando i sedili sono occupati, tirano fuori questi seggiolini, con cui imbottiscono il corridoio e raddoppiano il numero dei passeggeri … Scongiurato il pericolo grazie all’intervento dell’autista che ha fatto liberare dai bagagli due posti per noi, ci rilassiamo e siamo pronti per affrontare le nostre 9 ore di strada fino al confine. C’è molta nebbia che non ci permette di vedere questi paesaggi che, dicono, siano molto belli. Dopo 3 ore il bus si ferma.  E arrivato al capolinea. Fantastico! E adesso? Abbiamo pagato il biglietto fino al confine. Nessun problema, ci spiegano, bisogna solo cambiare autobus. E qui comincia l’inferno. Ci spingono su un minibus che ha 22 posti a sedere già tutti occupati. Ci sistemiamo come possiamo. Quando il minibus parte conto 42 persone, di cui neanche una riusciva a muovere un arto e sicuramente c’era anche chi faticava a respirare! Altre 6 ore di strada impraticabile e, completamente anchilosati arriviamo a Dien Bien Phu, una cittadina a 36 km dal confine famosa per essere stata teatro della battaglia decisiva che ha contribuito a liberare l’Indocina dai Francesi.






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